​È comune ai più la corrispondenza tra l'idea del sogno giovanile

e quella della professione che si esercita poi da adulti,

come se i percorsi di vita fossero standardizzati e privi di ostacoli.

È radicata l'immagine della ripetizione perpetua di strade

già battute, dei destini predetti: si tende a dimenticare l'importanza

del tentativo e la rilevanza del piano B.

 

La storia di Gianni ci mostra concretamente quanto la vita possa distaccarsi dalla modalità "Pilota automatico" per avvicinarsi

con forza all'autonomia individuale del proprio tempo.

 

La vera ispirazione di Gianni è stata sua madre:

ha solo tredici anni quando lei gli chiede di considerare

l'alternativa di iniziare a fare il barbiere.

A quell'età si è così giovani e le idee non sono sempre così chiare,

è il tempo in cui nulla riesce ad attrarre più delle serate al mare

con la luna alta.

 

Inizia a tentare diverse strade, fa esperienze di lavoro che inizialmente lo spingono lontano dai saloni e dal rasoio.

Riceve proposte che gli porterebbero sicurezza e stabilità,

quella per cui spesso si lotta un'intera vita.

Eppure non basta, Gianni desidera tentare la strada più impervia

e ricomincia: riparte da se stesso, dal ragazzino che sua madre

sogna barbiere e ricomincia a stupirsi.

Supportato dalla figura imprescindibile del padre, l'uomo che più

di tutti è riuscito ad infondergli lo spirito di rivalsa e la 

determinazione incrollabile, a piccoli passi realizza un salone

frutto di un lavoro quotidiano, che diventa la maggiore

garanzia per ogni cliente.

 

Oggi è un professionista qualificato, riconosciuto e affermato

sul territorio.

 

Gestisce la sua attività cercando di continuare sulla strada

che da sempre ha intrapreso: essere un buon titolare,

un buon maestro per i suoi ragazzi e soprattutto per poter garantire un servizio di livello altamente professionale in un salone

sempre accogliente e stimolante.